Artista inserito il 15 settembre 2015
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Buongiorno a tutti,
all’anagrafe sono Giovanni Savoldelli, anche se comunemente sono conosciuto per Raffaele (mio secondo nome). Da circa tre anni ho iniziato a disegnare su carta e cartoncino con matite, pastelli penne e pennarelli rappresentazioni geometriche, anche perché provengo da formazione tecnica (geometra) e nell’ultimo anno mi sto dilettando anche alla pittura acrilica su legno e altri materiali; non ho alcuna specializzazione manuale e nessun studio di artistica o accademie, di fatto sono autodidatta.
Le “opere”, così come rappresentate, sia per la mia formazione, sia per una mia inclinazione personale verso i colori, le linee, le forme armoniose, se proprio vogliamo inserendole in un periodo storico e legarle ad una corrente artistica, mi sento di affermare che fanno riferimento esplicito all'arte moderna astratta che va dalla fine dell'800 ai giorni nostri.
Elementi essenziali e breve storia dell’arte astratta:
Con il termine "astrattismo" vengono spesso designate tutte le forme di espressione artistica visuale non figurative, dove non vi siano appigli che consentano di ricondurre l'immagine dipinta ad una qualsiasi rappresentazione della realtà, nemmeno mediata dalla sensibilità dell'artista come nel caso degli impressionisti. Tuttavia in alcune accezioni con "astrattismo" si intende (in senso restrittivo) solamente la ricerca della forma pura per tramite di colori e forme geometriche, come nelle opere di Piet Mondrian, Josef Albers e Mario Radice, mentre le altre esperienze non figurative vengono definite con nomi propri, quali espressionismo astratto informale e simili; lo stesso Kandinskij iniziò da una pittura espressionistica con l'accentuazione del colore, per poi passare ad una pittura completamente astratta priva di figure riconoscibili.
La pittura astratta definita anche con l’espressione “arte non figurativa”, è un gioco armonico di forme e colori disposti secondo la sensibilità del pittore, avviata già dall’Impressionismo e dal postimpressionismo. Si alimenta delle ricerche espressioniste, iniziate da Cézanne che rafforzò i suoi dipinti con forme geometriche essenziali, le quali a loro volta ispirarono i Cubisti.
L'arte cubista influì su un gruppo di artisti tedeschi, il più importante dei quali fu proprio Vasili Kandinskij, di origine russa. Kandinskij sembra rifarsi al primo stadio del grafismo infantile, alla fase che gli psicologi chiamano degli scarabocchi; evidentemente è attratto dalle qualità di immediatezza e di spontaneità dell’arte infantile, deforma le proporzioni, abolisce la prospettiva, cancella cioè l’esteriorità delle cose, per effetto del minor grado di consapevolezza della realtà che egli ha rispetto all’adulto, così da poter rappresentare l’impressione o quello che Kandinskij chiama il suono interiore che la realtà ha suscitato in lui. Poiché le sensazioni nascono nell’intimo dell’uomo, la pittura espressionista cerca la restituzione di tali sensazioni in modo diretto, e mira all’essenzialità e alla intensità del gesto, al di là delle convenzioni accademiche.
Uno dei tratti comuni degli espressionisti astratti è l’iniziale entusiasmo per il Surrealismo. A grandi linee il movimento surrealista doveva essere l’espressione spontanea, immediata, praticamente automatica dell’impulso creatore. Ha conosciuto parecchie fasi, difficili da definire a causa della molteplicità degli artisti come Dalì, Klee, Mirò, Magritte, Man Ray, Max Ernest, Roberto Matta e tanti altri ancora, dirottandone l’aspirazione verso un segno decisamente individuale. Grosso modo si può dire che i pittori surrealisti influenzati dalle teorie freudiane si preoccupavano di afferrare elementi dall’inconscio e di esprimerli in termini pittorici. Ciò consentiva di lasciare la propria mente libera di viaggiare in piena libertà e trarre l’ispirazione per la realizzazione di un’opera d’arte.
Alla confluenza di queste due tendenze Astrattismo e Surrealismo troviamo in America l’Espressionismo astratto. L’etichetta Espressionismo astratto si diffonde negli anni cinquanta e diviene emblema dell’arte americana. Si rivela come manifestazione di un modo di sentire di una nuova generazione accomunata soprattutto dal rifiuto delle strutture politiche e sociali dominanti dell’epoca. L'espressionismo americano nella sua varietà di contributi, segna un cambiamento nell’iconografia astratta: annulla la relazione tra figura sfondo, da qualsiasi costrizione geometrica.
Alla luce di quanto sopra delineato, ecco, io penso di trovarmi in una via di mezzo tra le diverse correnti, ossia tendo comunque a dare in diversi disegni già dalla sua origine un tema, un filo logico, celato (volutamente) o figurato, con una incisiva convergenza verso l'"astrattismo Kandinskiano, o di Picasso, piuttosto che di John Mirò..ecc…", in tanti altri invece la rappresentazione figurativa si costituisce e concretizza man mano con l’intreccio delle linee, dei cerchi, delle rette, delle curve..dove con una buona dose di immaginazione e diciamo pure anche capacità visiva acquisita con la realizzazione di circa 300 bozzetti, vado ad individuare figure di diversa natura, mentre laddove il dipinto nasce spontaneamente, lascio all’interpretazione ed immaginazione di chi si pone davanti allo stesso, l’individuazione personale di quanto e cosa vi sia raffigurato.
raffaele.savoldelli@gmail.com