Darya Tsaptsyna, pittrice professionista, ha iniziato il suo percorso formativo conseguendo la laurea nelle Belle Arti a Minsk, la capitale di Bielorussia. Nata a Minsk nel 1976, sin da bambina ha sempre sognato l’Italia, dove vive è lavora come artista dal 2001. In Italia ha concluso la scuola di pittura biennale condotta dal maestro Enzo Berardi a Miramare di Rimini. Ha esposto le opere durante le mostre personali e collettive а Pesaro, a Rimini, a Forlì, a Bologna, e a Chicago (Stati Uniti).

Dopo tantissimi anni di viaggi, lavoro, studio, ricerche interiori e pittura Darya sceglie il centro storico di Bologna come luogo ideale per vivere, sognare e dipingere. È la ritrattista scelta della Camera di Commercio di Bologna. Attualmente lavora nel suo studio di piazza Santo Stefano a Bologna, dedicandosi anche all'insegnamento della tecnica di acquerello.

La mia carta vive grazie all’acqua, proprio come l’uomo. Le maree del pigmento rivelano le mie emozioni che vorrei domare. Le sagome dei personaggi fungono da barriere invocate a fermare le maree. Mentre dipingo voglio che le forme fossero riconoscibili, perché dipingo quello che vedo ogni giorno. Poi durante il lavoro preferisco lasciarle trasparenti ed evanescenti, perché per me il non detto vale di più. La funzione del bianco della carta è duplice. Gli spazi tra le figure si fondono con le parti illuminate delle figure e diventano una sagoma bianca unica. Questo bianco non è l’aria, non è la luce, ma è l’etere, la sostanza mistica presente in ogni particella del cosmo. Lo spettatore è invitato a cogliere questa sostanza, e quindi viene ipnotizzato dal bianco, come succede a me mentre dipingo.